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gradisca

ayı gördüm seni sandım,
seni gördüm ayı sandım
(ho visto la luna, ho creduto di vederti;
vedendoti, ho creduto di vedere un orso)

concerto octofonico all'aperto
piazzale del castello - Gradisca d’Isonzo

Questo concerto nasce dall'idea di celebrare, a nostro modo, il sito storico di Gradisca d’Isonzo, la Fortezza costruita verso la fine del XV secolo quale opera difensiva nei confronti delle invasioni dei turchi, intervenendo in particolare su di una sua specifica sezione: l’area antistante il castello nella zona attorno alla Torre della Spiritata. Sfruttando la struttura "ambientale" del sito, si è progettato di collocare gli otto altoparlanti in due gruppi opposti, quattro nei pressi della facciata del castello, e gli altri quattro sulle mura della Fortezza, in modo che queste due "linee" di suono si fronteggiassero nell'area di intervento in una sorta di contrapposizione spaziale, accentuata dalla distinzione timbrica di ogni gruppo sonoro (le sorgenti sonore saranno le stesse che costruiranno il sito sonoro presso il cortile di Palazzo Torriani, dal titolo: túde qu‘s búngnas, cfr.). Ogni fonte sonora verrà destinata ad un altoparlante, collocato nei modi suddetti, e verrà controllata in tempo reale dall'esecutore, in modo da svilupparne un aspetto di tipo drammaturgico connesso alla componente storico-sociale del luogo. I suoni saranno modulati, caricati ed attratti in ampiezza così da conseguire una evoluzione grosso modo narrativa della forma, all’interno della quale diversi cluster fenomenici occorrano e si contrappongano in una sorta di agone cinematico quasi lineare. I due fronti sonori così disposti si modulano a vicenda, operando sui loro rispettivi piani multipli e ponendo l’ascoltatore nel mezzo di questo rapporto agonico. Un interno ed un esterno interagiscono in una sorta di contrasto mediato dall’orecchio dell’ascoltatore e dallo spazio ambientale. La natura storica del sito, la sua funzione di tipo contrastivo, viene così enfatizzata dalle attrazioni delle due parti in conflitto acustico e narratologico. Lo spazio diventerà un universo molteplice di interazioni sonore degli elementi acustici in rapporto tra loro e l’ascoltatore, in relazione anche ai fenomeni geonaturali ed antropici del luogo.

Il titolo del sito sonoro è in Turco, lingua Altaica. Si tratta di un detto anatolico che giocando con il rapporto simmetrico e metaforico tra l'essere umano e la sua alterità (l’orso), nella cultura popolare, celebra la nuova luna

Fonti sonore trattate: sonagliere indiane, perni metallici
Regia del suono: Giancarlo Toniutti

Evento: 18 novembre 2011 (h 20:30), piazzale del castello (largo XI bersaglieri), Gradisca d’Isonzo, Gorizia, Italia. Festival ALL FRONTIERS.

commissione di More Music / Tullio Angelini
collaborazione: Giorgio Tomasini, tracciamenti (www.tracciamenti.net)

 


castello

ayı gördüm seni sandım,
seni gördüm ayı sandım
(I saw the moon, I thought to see you;
by seeing you, I thought to see a bear)

octophonic outdoor concert
piazzale del castello - Gradisca d’Isonzo

This concert has been conceived to celebrate, our way, the historical site of Gradisca d’Isonzo, the Fortress built around the end of the Fifteenth century as a defensive work against the Turkish invasions, particularly working on a specific section: the location facing the castle in the area around the 'Torre della Spiritata' (haunted tower). Using the "environmental" structure of the location, I planned to place the eight loudspeakers in two opposite groups, four of them close to the castle façade, and the other four onto the Fortress wall, so that the two "lines" of sound could face each other in the involved area in a sort of spatial contrast, emphasized by the timbral distinction of each sound group (the sound sources will be those to be used in the sound-site in the courtyard of Palazzo Torriani, titled: túde qu‘s búngnas, cf.). Each sound source will be fed to a loudspeaker, placed as noted above, and will be controlled in real time by the performer, so as to develop a drama-like aspect related to the socio-historical component of the place. The sounds will be modulated, charged and attracted in amplitude, as to get an almost narrative evolution of the form, wherein different phenomenic clusters will occur and oppose in some kind of a quasi linear kinematic contest. The two sound fronts arrange themselves and modulate each other, operating on their respective multiple planes and placing the listener in the middle of this competitive relation. An inside and an outside interact in some sort of a conflict mediated by the listener's ears and the environmental space. The historical nature of the site, its contrastive function, is emphasized by the attractions of the two sides in acoustic and narratologic conflict. The space will become a manifold universe of sonic interactions of the acoustic elements relating each other and with the listener, also in connection with the geonatural and anthropic phenomena of the place.

The title of the sound-site is in Turkish, an Altaic language. It is an Anatolian saying playing with the symmetric and metaphoric relationship between a human being and the alterity (the bear), in popular culture, celebrating the new moon.

Treated sound sources: Indian harness bells, metal pivot pins
Sound-direction: Giancarlo Toniutti

Event: 18th November 2011 (h 8:30pm), piazzale del castello (largo XI bersaglieri), Gradisca d’Isonzo, Gorizia, Italy. Festival ALL FRONTIERS.

commission of More Music / Tullio Angelini
collaboration: Giorgio Tomasini, tracciamenti (www.tracciamenti.net)




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